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Secondo l’autore, ila medicina ildegardiana rappresenta un’importante integrazione della ginecologia moderna, poiché nella spiegazione dell’insorgere delle malattie ella tenne conto sia dei fattori psichici sia di quelli ambientali. Dopo un’introduzione sui fondamenti della ginecologia ildegardiana, l’autore passa a considerarne le applicazioni pratiche, fornendo indicazioni su sintomi e cause delle malattie ginecologiche (disturbi del ciclo mestruale, malattie infiammatorie, sterilità, disturbi della gravidanza ecc.), sulla terapia standard, sulle terapie ildegardiane e su altre terapie naturali, inserendovi anche consigli alimentari.

Ildegarda di Bingen (1098-1179) fu monaca benedettina e poi badessa. All’età di 42 anni ricevette da Dio il compito di mettere per iscritto e di rendere pubblico ciò che le veniva rivelato nelle visioni. Dopo l’indecisione e il riserbo iniziali, iniziò a scrivere con l’aiuto di un monaco e di una consorella. Il Papa Eugenio III riconobbe pubblicamente la sua veggenza. Nel 1150 Ildegarda fondò un convento vicino a Bingen, mentre la sua fama cresceva e i suoi consigli e il suo aiuto venivano richiesti da personalità importanti dello Stato e della Chiesa. Negli anni tra il 1158 e il 1163 intraprese tre viaggi di predicazione per rafforzare e diffondere la fede in un’epoca di grande disorientamento. Morì all’età di 81 anni.